A cura di Patrizio Cecchinelli
Il pre gara è sempre un momento delicato. Bisogna concentrarsi ed estraniarsi allo stesso tempo; difficile farlo però quando si è in mezzo a compagni di squadra chiacchieroni, a vicini “voovolezanti” che rischiano di frantumarci i timpani (e magari non solo quelli) con alcuni rimasugli giunti a noi dai Mondiali Sudafricani: le voovozela.
Nonostante questo, si tenta di stare assieme e di esorcizzare in tutti i modi la paura e la tensione pre-gara; tensione e paura che si accumulano subdolamente durante la settimana precedente le gare, complici anche i compagni di squadra che “saltano” e quindi ti possono tranquillamente (e benevolmente) prendere in giro. Di solito ti ricordano l’alta percentuale di probabilità che avrai di muoverti prima dello start con conseguente squalifica, seguiti dai consigli sul come evitare di perdere gli occhialini durante il tuffo per continuare con la subacquea perfetta, la virata veloce e quant’altro gli venga in mente.
In pratica, per una settimana ti preoccupi di fare riti anti voodoo bevendo litri di camomilla col rischio che il tuo tuffo avverrà quando gli altri avranno già nuotato la prima vasca!
A parte questo, il passare la giornata in piscina in attesa di fare la seconda gara (magari l’ultima della giornata) dopo essersi svegliati alle 6 del mattino..è pesante ma si sa, i Master sono strane persone che invece di riposare durante i week end si recano in piscina anche durante giornate in cui gli stessi lupi non mettono il naso fuori dalla tana (e gli orsi manco ci pensano, sono già in letargo da un pezzo).
Comunque nel corso degli ultimi regionali abbiamo raccolto qualche sensazione e qualche pensiero da parte di alcuni partecipanti che condividiamo qui sotto. Da tutti si evince la soddisfazione, al di là del risultato conseguito, e la voglia di far gruppo.
Nessuna correzione è stata fatta, quelle che seguono sono le considerazioni “di getto”. Un grazie a chi ha voluto condividerle (i nomi non diranno nulla ai più ma sono alcune delle persone che compongono la squadra Master DDS).
Antonella: Levataccia si ma ne e’ valsa la pena. Soddisfatta in toto su quello che ho fatto. Il lavoro duro premia, ma c’e’ ancora da imparare.
Cisco: Prepararsi meticolosamente e a lungo per una gara; svegliarsi alle 6.00; controllare tutto (cuffie, occhialini, costumi, ciabatte, _tesserino_, varie); andare fino a Lodi; fare tutto il riscaldamento e scoprire che IL DANNATO TESSERINO NON C’ERA PIÙ… fatto! Grazie a Patrizio Cecchinelli, Antonella Apruzzese, Erica Nicchio, Guido Simetti e altri per il supporto morale…
Simona: Gara di domenica “i regionali” solo l’idea mi spaventa.
Al momento di salire sul blocco la tensione sale tanto da nn essere x niente reattiva al fischio di partenza. Come sempre i primi 50mt non capisco nulla e bevo moltissimo, ma quando sto x concentrarmi……ops i 200 rn sono finiti. Esco dall acqua tremando e tutto sommato col sorriso anche stavolta ho completato la gara senza essere squalificata.
Nei 100rn ho più consapevolezza di ciò che sto facendo ma nn sono soddisfatta dei risultati ho moltissima strada da percorrere.
Alla fine il misurarsi con se stessi non è cosi male ?? mi da la carica x allenarmi con maggiore concentrazione.
Matteo: 100 sl da dimenticare, con una prima virata contro il muro ed un passo da turista dai 25 ai 100… Umiliato dal compagno di squadra e spesso di corsia Claudio Calì che era invece in giornata di grazia. Ma la stagione non è finita e, Claudio… devi darmi la rivincita!
Meglio invece i 200do ripetuti dopo 7 stagioni, stesso tempo a meno dei centesimi. O il tempo non è passato e sono ancora giovane… o la prima volta ero andato veramente piano! 😀
Da apprezzare la capacità di aver bloccato i cronometri di entrambe le gare sui 57 centesimi (1’13”57 e 3’01”57) 😛
Patrizio: i 200 dorso. Prima volta che provo a farli e tutti che mi guardano strano e dicono “bel coraggio” (e forse pensano “che incoscienza”). Però mi sono piaciuti e credo li rifarò appena possibile, specialmente se continuerò a resistere alla tentazione di guardare il tabellone dei tempi. Tanta tensione prima e tanta soddisfazione dopo fanno sì che mi torni la voglia di gareggiare
Erica: Giornata di sensazioni positive quella di domenica scorsa, passata in buona compagnia a bordo vasca a commentare stili di nuotata, tempi e frazioni, a giocare a Uno, a scherzare sullo spaccio di frutta secca e semi tra di noi durante le pause… e a maledire i rumorosi vicini di tribuna!
Unico momento di panico per me durante la prechiamata dei 100 m misti: circondata da omoni e costumoni mi sono un attimo spaventata e il mio pensiero era “Ma che cavolo ci faccio io qui?? Aiuto!!”. Di grande sostegno è stato quindi l’urlo tarzaniano “Vai Ericaaaa!!” che mi è giunto ai blocchi di partenza! Grandissimi compagni di squadra!
Verso le 19.30, dopo ormai quasi 12 ore che eravamo in piscina, è arrivata la scoperta degli 800 m stile libero: che bella gara! È stata una piacevole sensazione sentire di avere l’allenamento per sostenerli con ritmo costante nonostante la stanchezza accumulata durante la giornata. Quindi: grazie coach Davide! Assolutamente da rifare (magari con le virate…)!